DAGLI APPENNINI ALLE ANDE di Edmondo De Amicis

Molti anni fa un ragazzo genovese di tredici anni, figliuolo d’un operaio, andò da Genova in America, da solo, per cercare sua madre.
Sua madre era andata due anni prima a Buenos Aires, città capitale della Repubblica Argentina, per mettersi al servizio di qualche casa ricca, e guadagnar così in poco tempo tanto da rialzare la famiglia, la quale, per effetto di varie disgrazie, era caduta nella povertà e nei debiti. Non sono poche le donne coraggiose che fanno un così lungo viaggio per quello scopo, e che grazie alle grandi paghe che trova laggiù la gente di servizio, ritornano in patria a capo di pochi anni con qualche migliaio di lire…

IL MAGO di Grazia Deledda

Vivevano in fondo al villaggio, uno dei più forti e pittoreschi villaggi delle montagne del Logudoro, anzi la loro casetta nera e piccina era proprio l’ultima, e guardava giù per le chine, coperte di ginestre e di lentischi a grandi macchie.
Filando ritta sulla porta, Saveria vedeva il mare in lontananza, nell’estremo orizzonte, confuso col cielo di platino in estate, nebbioso in inverno: cucendo presso la finestra scorgeva una immensità di vallate stendentisi ai piedi delle sue montagne, e sentiva il caldo profumo delle messi d’oro ondeggianti al sole, e il sussulto del torrente che scorreva fra le roccie e i roveti montani…

IL MISTERO di Giovanni Verga

Questa, ogni volta che tornava a contarla, gli venivano i lucciconi allo zio Giovanni, che non pareva vero, su quella faccia di sbirro.
Il teatro l’avevano piantato nella piazzetta della chiesa: mortella, quercioli, ed anche rami interi d’ulivo, colla fronda, tal quale, ché nessuno si era rifiutato a lasciar pigliare la sua roba pel Sacro Mistero.
Lo zio Memmu, al vedere nella sua chiusa il sagrestano a stroncare e scavezzare rami interi, si sentiva quei colpi di scure nello stomaco, e gli gridava da lontano…

Papé Satàn aleppe!

Non c’è una interpretazione certa della frase gridata da Pluto, demonio custode del IV Cerchio, all’inizio del Canto VII dell’Inferno: “Papé Satàn, papé Satàn, aleppe!”. Alcuni pensano che la frase non abbia semplicemente alcun senso ed è quindi testimonianza diretta della stupidità a cui può portare l’avidità di ricchezze. Altri attribuisco ad essa un valore…

I Lussuriosi nell’Inferno della Divina Commedia

Nell’Inferno dantesco le anime dei lussuriosi sono lasciate al buio e sono battute in eterno da una bufera infernale, che cambia direzione in ogni momento, sbattendoli ora dall’una ed ora dall’altra parte. La punizione inflitta ai dannati ha ovviamente un forte significato simbolico: – in vita furono accecati dalla passione, perdendo il lume della ragione,…

La storia di Piccarda Donati

Dante incontra Piccarda Donati nel Canto 3 del Paradiso tra il gruppo di anime in vita non adempirono i voti dati. Piccarda Donati è figlia di Simone Donati e quindi sorella di Forese, l’amico di gioventù del poeta, e di Corso, il violento capo della parte Nera fiorentina; ed è anche cugina della moglie di…

Ulisse nell’Inferno della Divina Commedia

Dante colloca il personaggio di Ulisse nel Canto 26 dell’Inferno tra i consiglieri di frode. Consigliere di frode o consigliere fraudolento è chi usa il proprio ingegno per ingannare altre persone. Così come in vita il consigliere di frode accende liti e discordie, allo stesso modo, per la legge del contrappasso, nell’Inferno di Dante la sua…

Avari e Prodighi nell’Inferno della Divina Commedia

Dante dedica agli avari ed ai prodighi il Canto 7 dell’Inferno. Gli avari ed i prodighi (sinonimo di: spendaccioni, sciuponi, spreconi, dilapidatori) spingono ciascuno un masso sferico, lungo traiettorie circolari, all’interno del Cerchio infernale che li accoglie. Gli uni si muovono in senso orario, gli altri in senso antiorario e si scontrano pertanto ogni mezzo giro, per…

Il tema dell’esilio di Dante nella commedia Divina Commedia

Le ragioni dell’esilio di Dante furono di carattere politico. Dante Alighieri apparteneva alla fazione dei guelfi bianchi, contrari ad un eccessivo aumento del potere temporale papale ed in perenne lotta con la fazione avversaria dei guelfi neri, ed ebbe una carriera politica di discreta importanza. Quando il papa mandò Carlo di Valois a Firenze come teorico…

Parafrasi canto 33 (XXXIII) del Purgatorio di Dante

Parafrasi del Canto XXXIII del Purgatorio – Beatrice predice a Dante la fine della corruzione della Chiesa ed il ritorno dell’Imperatore. Il sommo poeta dopo aver bevuto l’acqua del fiume Lete, che toglie il ricordo dei peccati, beve insieme a Stazio anche quella del fiume Eunoè, che ridona la memoria del bene compiuto. Dante è pronto per salire…