Dante dedica agli avari ed ai prodighi il Canto 7 dell’Inferno.
Gli avari ed i prodighi (sinonimo di: spendaccioni, sciuponi, spreconi, dilapidatori) spingono ciascuno un masso sferico, lungo traiettorie circolari, all’interno del Cerchio infernale che li accoglie. Gli uni si muovono in senso orario, gli altri in senso antiorario e si scontrano pertanto ogni mezzo giro, per l’eternità, così come fanno le correnti del Mar Tirreno e dello Jonio in corrispondenza dello stretto di Messina (gorgo di Cariddi e scoglio di Scilla).
Il moto contrapposto simboleggia la condotta opposta che tennero in vita: gli uni accumularono denaro senza spenderlo, gli altri lo sperperarono.