Parafrasi dei canti dell’Inferno, prima cantica del poema Divina Commedia

La parafrasi completa dei più importanti canti dell’Inferno dell’opera letteraria Divina Commedia scritta da Dante Alighieri. Un Capolavoro Italiano!

Canto I dell’Inferno (1 – primo) – La selva oscura. L’incontro con la lince (la lussuria), il leone (la superbia) e la lupa (l’avarizia), e l’intervento finale di Virgilio, che pronostica l’arrivo del veltro e mette in salvo il poeta.

Canto II dell’Inferno (2 – secondo) – Dante invoca le muse perché lo sostengano nello scrivere i canti dell’Inferno. Virgilio, confessa a Dante di essere stato mandato da Beatrice (incaricata da Maria) e gli comunica la sua missione divina: aprire la via al veltro, nemico della lupa (l’avarizia).

Canto III dell’Inferno (3 – terzo) – Dante e Virgilio attraversano la porta dell’Inferno. Nell’anticamera dell’inferno incontrano gli ignavi. Attraversano quindi in fiume infernale Acheronte sull’imbarcazione guidata da Caronte, traghettatore delle anime dannate.

Canto IV dell’Inferno (4 – quarto) – Il limbo, primo cerchio dell’Inferno, e l’incontro con i poeti Omeri, Orazio, Ovidio e Lucano, e con gli altri grandi personaggi storici che vissero prima della nascita di Cristo.

Canto V dell’Inferno (5 – quinto) – L’incontro con il giudice infernale Minosse e l’accesso al secondo cerchio dell’Inferno, destinato ad accogliere i Lussuriosi, battuti in eterno da una bufera infernale. Dante vede le anime di Elena di Troia, Didone ed Achille; parla infine con Paolo Malatesta e Francesca da Rimini.

Canto VI dell’Inferno (6 – sesto) – Il terzo cerchio dell’Inferno, custodito da Cerbero e destinato ad accogliere i golosi, distesi in una fanghiglia putrida. Dante incontra il concittadino Ciacco, che gli predice il futuro di Firenze.

Canto VII dell’Inferno (7 – settimo) – Ingresso al quarto cerchio dell’Inferno, custodito da Pluto e destinato ad accogliere gli avari ed i prodighi. Dante e Virgilio proseguono il loro viaggio lungo lo Stige; il fiume fangoso che accoglie al proprio interno gli iracondi.

Canto VIII dell’Inferno (8 – ottavo) – Il quindi cerchio dell’Inferno, destinato ad accogliere gli iracondi e gli accidiosi, custodito da Flegiàs. L’incontro con il concittadino Filippo Argenti e l’arrivo alla città di Dite, porta di accesso agli abissi dell’Inferno.

Canto IX dell’Inferno (9 – nono) – I demoni impediscono l’ingresso a Dite di Virgilio e Dante. Su una torre compaiono le tre furie e minacciano di pietrificare Dante con la testa di Medusa. Dal cielo giunge infine un messaggero che apre le porte della città dannata e lascia accedere i due poeti al cerchio VI, dove, in tombe infuocate, vengono puniti gli eretici.

Canto X dell’Inferno (10 – decimo) – Le tombe roventi degli eresiarchi e l’incontro con Cavalcante dei Cavalcanti, padre di Guido, e Farinata degli Uberti, che predice a Dante il suo futuro esilio.

Canto XI dell’Inferno (11 – undicesimo) – Virgilio spiega a Dante la distribuzione delle anime dannate all’interno dell’Inferno: gli intemperanti (iracondi, golosi, lussuriosi, avari e prodighi) fuori dalle mura di Dite, i violenti nel VII cerchio ed i fraudolenti nell’VIII e IX cerchio, a seconda che abbiano agito, rispettivamente, contro chi non si fidava o contro chi si fidava di loro.

Canto XII dell’Inferno (12 – dodicesimo) – Ingannato il Minotauro, Dante e Virgilio raggiungono il primo girone del settimo cerchio dove sono puniti coloro che in vita hanno usato violenza contro le altre persone ed anche contro i loro averi. I dannati sono immersi in un fiume di sangue bollente sorvegliato da Centauri e sono più o meno sprofondati a seconda della gravità del loro peccato.

Canto XIII dell’Inferno (13 – tredicesimo) – Dante e Virgilio attraversano il bosco delle anime suicide, tramutate in alberi, tra i cui rami fanno i propri nidi le Arpie. L’incontro con Pier delle Vigne.

Canto XIV dell’Inferno (14 – quattordicesimo) – Dante e Virgilio raggiungono il terzo girone de VII Cerchio dove sono puniti i violenti contro Dio: i bestemmiatori, tra i quali Capaneo, distesi sulla sabbia infuocata; i sodomiti, violenti contro la natura, costretti a correre sotto una pioggia di fuoco; e gli usurai, i violenti contro l’arte, seduti sotto la pioggia di fuoco. Procedendo lungo il fiume rosso sangue Flagetonte, Virgilio spiega a Dante l’origine dei fiumi infernali, generati dalle lacrime del Veglio di Creta.

Canto XV dell’Inferno (15 – quindicesimo) – I violenti contro Dio ed in particolare contro la natura, figlia di Dio. Il poeta incontra il suo antico maestro Brunetto Latini, che gli predice il futuro esilio.

Canto XVI dell’Inferno (16 – sedicesimo) – Dante incontra tre illustri fiorentini (Guido guerra, Tegghiaio Aldobrandi e Jacopo Rusticucci) che gli chiedono se sono vere le brutte novità sentite riguardo alla città.

Canto XVII dell’Inferno (17 – diciasettesimo) – Dopo aver parlato con gli usurai, seduti sulla sabbia rovente e battuti dalla pioggia infuocata, Dante sale con Virgilio in groppa la mostro Gerione che, volando, li conduce fino all’ottavo cerchio.

Canto XVIII dell’Inferno (18 – diciottesimo) – Dante e Virgilio visitano l’ottavo cerchio, quello dei fraudolenti. Passata la prima bolgia, dei ruffiani, dove il sommo poeta parla con Venedico Caccianemico e vede Giasone, i due raggiungono la seconda bolgia, dove gli adulatori sono immersi completamente nelle feci.

Canto XIX dell’Inferno (19 – diciannovesimo) – Il cerchio infernale che accoglie i simoniaci, coloro che misero in vendita i servizi di Dio, e l’incontro con il papa Niccolò III, che predice a Dante l’imminente arrivo di papa Bonifacio VIII. Il poeta inveisce contro il pontefice defunto.

Canto XX dell’Inferno (20 – ventesimo) – Dante e Virgilio attraversano la quarta boglia dell’ottavo cerchio, dove sono puniti gli indovini, con la testa giarata all’indietro e costretti a cammincare a ritroso. Virgilio racconta al poeta le origini della città di Mantova.

Canto XXI dell’Inferno (21 – ventunesimo) – Dante e Virgilio attraversano la quinta bolgia dove, immersi nella pece bollente, si trovano i barattieri, sotto la guardia dei diavoli Malebranche. Dopo aver visto gettare nella pece un peccatore di Lucca, Virgilio tratta con Malacoda ed ottiene di poter passare alla bolgia successiva.

Canto XXII dell’Inferno (22 – ventiduesimo) – Dante e Virgilio proseguono il cammino attraverso la quinta bolgia, dei frodolenti, accompagnati dai demoni guidati da Barbariccia. Assistono alla cattura di Ciampòlo che, dopo aver detto loro di trovarsi insieme a Frate Gomita e Michele Zanche, sfugge ai demoni rituffandosi nella pece.

Canto XXIII dell’Inferno (23 – ventitreesimo) – Dante e Virgilio attraversano la sesta bolgia dell’ottavo cerchio, dove sono puniti gli ipocriti, costretti a camminare sotto pesantissime cappe di piombo. Qui incontrano due frati Godenti e Caifa, insieme agli altri sinedri. Virgilio alla fine scopre l’inganno di Malacoda riguardo al ponte.

Canto XXIV dell’Inferno (24 – ventiquattresimo) – Nella settima bolgia Dante e Virgilio trovano i fraudolenti che sono costretti a correre tra serpenti e ad essere trasformati, ad un loro morso, in cenere per poi tornare persone. Incontrano Vanni Fucci che confessa loro di aver rubato nella sacrestia di San Giacomo di Pistoia e predice a Dante la prossima sconfitta dei Bianchi.

Canto XXV dell’Inferno (25 – venticinquesimo) – Dante e Vigilio si trovano ancora nella settima bolgia dell’ottavo cerchio, tra i fraudolenti. Qui assistono alle orribili trasformazioni di Cianfa Donati e Agnolo Brunelleschi che si fondono in un mostro unico, ed ancora di Buoso Donati e Francesco Cavalcanti che cambiano forma da uomo a serpente e viceversa.

Canto XXVI dell’Inferno (26 – ventiseiesimo) – I consiglieri di frode, avvolti da un eterno fuoco, e l’incontro con Ulisse che racconta a Virgilio e Dante la morte sua e dei suoi compagni, gli Argonauti, in un viaggio ai confini del mondo.

Canto XXVII dell’Inferno (27 – ventisettesimo) – Dante e Virgilio si trovano ancora nell’ottava bolgia, tra i consiglieri di frode. Dopo Ulisse parlano con Guido di Montefeltro il quale racconta che è a causa del consiglio frodolento dato a papa Bonifacio VIII per conquistare la fortezza di Palestrina che si trova tra i frodolenti.

Canto XXVIII dell’Inferno (28 – ventottesimo) – Dante e Virgilio proseguono il loro viaggio nella nona bolgia, dove si trovano i dannati che diedero luogo a scissioni e scandali e che per questo vengono lacerati dalla spada di un demonio. I due poeti parlano con Maometto, che fa una predizione su Fra Dolcino.

Canto XXIX dell’Inferno (29 – ventinovesimo) – Dante e Virgilio giungono alla decima bolgia dove sono condannati i falsari. Incontrano i falsari di metalli Griffolino d’Arezzo e Capocchio, ricoperti di grosse croste e condannati a grattarsi in eterno. Quest’ultimo asseconda Dante nel parlare male dei senesi.

Canto XXX dell’Inferno (30 – trentesimo) – Dante e Virgilio si trovano nella decima bolgia quella dei falsari di persone, che corrono rabbiosi mordendo gli altri, di monete, gonfiati dall’idropisia e straziati dalla sete, e di parole, orribilmente assetati.

Canto XXXI dell’Inferno (31 – trentunesimo) – Dante e Virgilio proseguono il loro viaggio nella nona bolgia ed incontrano i giganti, disposti come torri attorno al pozzo centrale di Cocito. I due poeti incontrano Nembrot e Fialte, e raggiungono infine Anteo che li depone sul fondo del nono e ultimo cerchio.

Canto XXXII dell’Inferno (32 – trentaduesimo) – Dante e Virgilio raggiungono la nona bolgia, dove vengono puniti i traditori, immersi nel ghiaccio fino al volto. Attraversando la Caina (traditori dei parenti) incontrano Camicion de’ pazzi. Nell’Antenore (traditori della patria) incontrano Bocca degli Abati. I due poeti incontrano infine il conte Ugolino della Gherardesca.

Canto XXXIII dell’Inferno (33 – trentatreesimo) – Il cerchio destinato ad accogliere i traditori e l’incontro con il conte Ugolino, lasciato morire di fame insieme ai suoi figli per ordine dell’arcivescovo Ruggieri. L’anima racconta ai due poeti la sua triste storia. Dante incontra infine frate Alberigo.

Canto XXXIV dell’Inferno (34 – trentaquattresimo) – Dante e Virgilio arrivano al capo estremo dell’Inferno, dove si trova Lucifero, che con le sue tre bocche dilania le carni dei tre più celebri traditori: Giuda, Cassio e Bruto. I due poeti si arrampicano lungo il corpo del diavolo ed escono poi finalmente all’aperto, fuori dall’Inferno.

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