Nero tra il baglior polverulento d’un sole d’agosto che non dava respiro, un carro funebre di terza classe si fermò davanti al portone accostato d’una casa nuova d’una delle tante vie nuove di Roma, nel quartiere dei Prati di Castello.
Potevano esser le tre del pomeriggio.
Tutte quelle case nuove, per la maggior parte non ancora abitate, pareva guardassero coi vani delle finestre sguarnite quel carro nero.
Fatte da così poco apposta per accogliere la vita, invece della vita – ecco qua – la morte vedevano, che veniva a far preda giusto lì.
IL REALITY DELLA PAURA di Giulio Galli

C’era anche un aspetto vagamente preoccupante: erano finiti su un’isola davvero fuori dal mondo: salendo sul promontori, avevano potuto valutarne l’intera estensione, che non superava i dieci chilometri quadrati. C’erano pochissimi sentieri e all’apparenza nessun altro essere umano. A meno che non fosse nascosto nella vegetazione…
Il 7 novembre riprende il viaggio del Pisa Book Festival

Tra ospiti internazionali, i grandi nomi del panorama culturale italiano e i protagonisti del mondo del libro, prende il via dal 7 al 9 novembre 2014 al Palazzo dei Congressi di Pisa la dodicesima edizione del Pisa Book Festival. In totale 150 espositori provenienti da tutta Italia, oltre 200 eventi e 4.000 metri quadri di…
UNA GIORNATA di Luigi Pirandello | Testo, riassunto e analisi
Strappato dal sonno, forse per sbaglio, e buttato fuori dal treno in una stazione di passaggio. Di notte; senza nulla con me.
Non riesco a riavermi dallo sbalordimento. Ma ciò che più mi impressiona è che non mi trovo addosso alcun segno della violenza patita; non solo, ma che non ne ho neppure un’immagine, neppur l’ombra confusa d’un ricordo.
Mi trovo a terra, solo, nella tenebra d’una stazione deserta; e non so a chi rivolgermi per sapere che m’è accaduto, dove sono.
Ho solo intravisto un lanternino cieco, accorso per richiudere lo sportello del treno da cui sono stato espulso. Il treno è subito ripartito. È subito scomparso nell’interno della stazione quel lanternino, col riverbero vagellante del suo lume vano. Nello stordimento, non m’è nemmeno passato per il capo di corrergli dietro per domandare spiegazioni e far reclamo.
Ma reclamo di che?
LE IMMAGINI RUBATE di Manuela Costantini

Il corpo di una donna è poggiato in un angolo. La morta ha gli occhi spalancati, un’espressione di terrore sul viso. Il cappotto è aperto, il vestito dalla fantasia floreale è un quadro astratto dipinto di un rosso scuro e s’intravede il cranio che spica rispetto al resto, in mezzo a tutto quel rosso.
Ciccone spera che l’abbiano ridotta così solo dopo averla uccisa.
Impiega un po’ di tempo prima di decidersi ad entrare. La Scientifica è sul posto; la Procura, con ogni probabilità, è stata già avvisata. Lui non vuole mettersi fretta. Anche perché continua a ricacciare in gola la saliva, ha mangiato poco e gli viene da rimettere.
…
Nessuna rapina, la borsa della donna è vicino al corpo, ogni cosa sembra essere al suo posto. Nessun abuso, la donna è completamente vestita e non ci sono segni riconducibili a una violenza sessuale.
Intervista a Astrid Mazzola, autrice di Quando intrecciavamo fiori

La scrittrice che vi presentiamo oggi è Astrid Mazzola, autrice del romanzo Quando intrecciavamo fiori. Prima di dare spazio all’intervista, lasciamo che sia lo scrittrice stessa a presentarsi attraverso la breve introduzione pubblicata sul suo sito web personale www.senzaombrello.it Credo nel potere di cambiamento nascosto nei sogni, e che un mondo pieno di sogni realizzati sia migliore. Che…
LA PATENTE di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Con quale inflessione di voce e quale atteggiamento d’occhi e di mani, curvandosi, come chi regge rassegnatamente su le spalle un peso insopportabile, il magro giudice D’Andrea soleva ripetere: «Ah, figlio caro!» a chiunque gli facesse qualche scherzosa osservazione per il suo strambo modo di vivere!
Non era ancor vecchio; poteva avere appena quarant’anni; ma cose stranissime e quasi inverosimili, mostruosi intrecci di razze, misteriosi travagli di secoli bisognava immaginare per giungere a una qualche approssimativa spiegazione di quel prodotto umano che si chiamava il giudice D’Andrea.
E pareva ch’egli, oltre che della sua povera, umile, comunissima storia familiare, avesse notizia certa di quei mostruosi intrecci di razze, donde al suo smunto sparuto viso di bianco eran potuti venire quei capelli crespi gremiti da negro; e fosse consapevole di quei misteriosi infiniti travagli di secoli, che su la vasta fronte protuberante gli avevano accumulato tutto quel groviglio di rughe e tolto quasi la vista ai piccoli occhi plumbei, e sconforto tutta la magra, misera personcina…
LA MUSICA PROVATA di Erri De Luca

Staffa è il nome del più leggero e piccolo osso del corpo umano. Sta nell’orecchio e dalla sua cavità passa il sonoro.
Altri ossicini accanto hanno nomi di arnesi: incudine, martello. L’ascolto è più officina che sala da concerto.
Poi il suono attraversa una serpentina di nome labirinto, trova l’uscita e arriva al cervello, fine della corsa.
L’ascolto è un’onda che non torna indietro.
Nel corso di lavori scassatimpani ho potuto isolarmi.
Nell’osso labirinto del mio orecchio vive un Minotauro che sbrana i frastuoni. Ma se una musica viene da fuori o da dentro, allora le lascia il passaggio, che vada a scorrazzare per il cranio.
E’ Patrick Modiano il Nobel alla Letteratura 2014

È lo scrittore francese Patrick Modiano il vincitore del Premio Nobel alla letteratura 2014 “per la sua arte della memoria con la quale è riuscito ad evocare i destini umani più inafferrabili e scoperto la vita reale ai tempi dell’occupazione nazista”. Nato nel 1945 nel sobborgo parigino di Boulogne-Billancourt da Albert, un ebreo francese di…
LE OSSA DELLA PRINCIPESSA di Alessia Gazzola

Ambra Negri Della Valle è sparita.
No, non è un sogno. È successo veramente e sono in preda ai rimorsi, perché ho desiderato una quantità infinita di volte che accadesse – come in quel film degli anni Ottanta con David Bowie, in cui una ragazzina sognava che gli gnomi portassero via il fratellino piagnone di cui era gelosa e poi il principe degli gnomi lo rapiva davvero. Ambra è la collega carogna per antonomasia, quella che per mettersi in mostra venderebbe sua madre, quella che fa dei meriti altrui uno specchio dei propri. È quella cui le cose vanno sempre dritte, la prima della classe, il capo delle cheerleader.
Non è una che sparisce, semmai è una che fa sparire gli altri.