IL GIARDINO DEI FIORI SEGRETI di Cristina Caboni

Quello che faceva nelle notti di luna crescente era proibito. Se l’avessero scoperta avrebbe passato molto più di un semplice guaio. Ne era pienamente consapevole. Eppure continuava a cercare luoghi dove collocare i suoi giardini.
Il mondo aveva bisogno di fiori.
Quella era la sua unica certezza…

COSTRETTA AL SILENZIO di Linda Castillo

Amanda Horner aveva smesso di credere ai mostri all’età di sei anni, quando ancora sua madre controllava nell’armadio e guardava sotto al letto ogni notte. Ma a ventun anni, legata e martoriata, stesa nuda su un pavimento di cemento freddo come il ghiaccio, riprese a crederci…

SCHERZETTO di Domenico Starnone

Una sera Betta mi telefonò più nervosa del solito per capire se me la sentivo di badare al figlio mentre lei e suo marito partecipavano a un convegno di matematici a Cagliari.
Vivevo a Milano da un paio di decenni e spostarmi a Napoli, nella vecchia casa che avevo ereditato dai miei genitori e nella quale mia figlia abitava da prima di sposarsi, non mi entusiasmava. Avevo più di settant’anni e una lunga vedovanza mi aveva disabituato alla convivenza, ero a mio agio solo nel mio letto e nel mio bagno.
…alla richiesta di Betta mi venne spontaneo rispondere:
“Ci tieni proprio molto a questo convegno?”

CANDORE di Mario Desiati

Le amavo tutte. Cominciai guardando le eroine della Golden Age, che non prendevano neanche un caffe senza tenere addosso pizzi, veli e corpetti. Mi crogiolavo nei dettagli, gli anelli alle mani, la tensione di una caviglia sui tacchi alti, la grana del nylon in una calza scesa. Di un film porno amavo la contrattazione che precedeva l’incontro («Te la senti, ragazza? Ma sai quanti sono?»), l’improbabile seduzione a cui sarebbe seguito il sesso. Al momento della penetrazione ero già andato via.

LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi

«Sto bene, quante volte vuole chiedermelo?»
Lo psichiatra si sporse verso di lui. «Allora mi spieghi una cosa: Se lei è incolume, a chi appartiene il sangue che c’è sui suoi vestiti?»
Vogel improvvisamente non seppe cosa dire. La rabbia evaporò e i suoi occhi si posarono sullo specchio che Flores gli aveva messo davanti.
Solo così le vide…

LO STRANO CASO DELL’ORSO UCCISO NEL BOSCO di Franco Matteucci

Dall’alto identificò molti sentieri che aveva spesso percorso a piedi e notò qualcosa di anomalo vicino al fiume Marti. Era difficile stabilirne con certezza i connotati, anche perché il soggetto appariva e scompariva tra le cime degli abeti, ma sembrava una sagoma piuttosto imponente, appoggiata a un albero, immobile. Forse un corpo senza vita, con indosso una tuta mimetica marrone? O un cacciatore di frodo che si aggirava per quell’area protetta?

WONDER di R. J. Palacio

So di non essere un normale ragazzino di dieci anni. Sì, insomma, faccio cose normali, naturalmente. Mangio il gelato. Vado in bicicletta. Gioco a palla. Ho l’box. E le cose come queste fanno di me una persona normale. Suppongo. E io mi sento normale. Voglio dire dentro.
Ma so anche che i ragazzini normali non fanno scappare via gli altri ragazzini normali fra urla e strepiti ai giardini…

CUCCIOLI di Maurizio De Giovanni

Stavolta non fu la vista a ricordare, fu il tatto. Era qualcosa di rugoso eppure lievissimo, tiepido e sottile. Pelle. Sì, pelle. Minuscola peluria, una seta dolce sotto il palmo della mano. E la memoria di un odore strano, umido e gradevole. Il corpo di Lara rispose con un lieve calore al seno destro…

L’IPOTESI DEL MALE di Donato Carrisi

Roger Valin. Volto scavato, sguardo assente. Capelli incanutiti anzitempo. L’unica foto che erano riusciti a reperire era allegata al badge che usava per entrare in ufficio – completo grigio chiaro, camicia a righe sottili, cravatta verde.
Scomparso inspiegabilmente nel nulla una mattina di ottobre.
Diciassette anni prima…

ANNA di Niccolò Ammaniti

Anna correva sull’autostrada stringendo le cinghie dello zaino che le rimbalzava sulla schiena. Ogni tanto girava la testa.
I cani erano ancora lì. Uno dietro l’altro in fila indiana. Sei, sette. Un paio piú malconci si erano persi per strada, ma quello grosso, davanti, si avvicinava.
Due ore prima li aveva scorti in fondo a un campo bruciato apparire e sparire tra le rocce scure e i tronchi anneriti degli ulivi, ma non ci aveva dato peso.
Le era già capitato di essere seguita da branchi di cani selvatici…