LO TZIGATO di Adriana Rezzonico

E’ una giornata primaverile e l’aria profuma di fiori e di estate, sul lungo lago di Arona non ci sono ancora molti turisti ma gli artisti di strada si fanno già notare.
Mi incuriosisce una simpatica scimmietta e un mazzo di rose rosse su un drappo di seta nera. Mi avvicino e la scimmietta come per magia accende una piccola radio vintage che diffonde una bellissima musica latina molto sensuale … è un tango, suonato con maestria da un’orchestra.
Sono affascinata così mi siedo su una panchina, chiudo gli occhi mi lascio avvolgere dalla musica. Ad un tratto aleggia un forte profumo di fiori, distinguo le forti note del gelsomino e la dolce fragranza della rosa bulgara … una mano mi sfiora il viso…
Quando riapro gli occhi mi trovo di fronte un bellissimo zingaro gitano moro con grossi occhi verdi, capelli lunghi e molto ondulati, un fisico longilineo con spalle ampie, se ben ricordo i pantaloni attillati avvolgevano le lunghe gambe ben tornite e una camicia rossa estrosa che lo fascia con molto garbo.
Si, se ben ricordo, perché i miei sensi sono messi a dura prova e come se non bastasse impugna una rosa rossa e inizia a danzare.
E’ così che lo tzigano inizia a svegliare Arona e per la verità ormai ha svegliato anche me … balla un flamenco molto sensuale e il suo profumo stuzzica il mio naso. Prima di concludere la sua danza mi sfiora il viso e in maniera sensuale mi sussurra nell’orecchio: “Posso invitarti a cena stasera ?”
Oddio mi sento svenire, anzi no, direi che non è proprio il momento!!!
Ma ora cosa faccio???
Mi piace l’atmosfera che si è creata e poi il sole sta lasciando spazio a un favoloso tramonto e la Rocca di Angera s’infiamma di luce.
Il lago è un’incanto e la magia delle luci fa il resto. Lo tzigano si avvicina e mi ricorda che devo rimanere libera per cena.
Così chiamo Sabrina per avvertirla del mio arrivo con il mio sensuale accompagnatore. Lungo la strada mentre saliamo sulla collina il lago di tinge di blu e i riflessi della luce regalano uno splendido tramonto che non ricordavo da tempo.
Il mio accompagnatore indossa dei blue jeans strappati molto aderenti e una camicia bianca con dei pizzi, devo dire che ha un’aspetto “dolcemente trasandato” e avverto i suoi occhi sempre su di me.
Siamo davanti alla Statua di San Carlo e lui mi fa scendere dalla macchina, un vecchio maggiolone e improvvisa solo per me una danza … ho fame e sento lo stomaco che reclama … bè, posso anche aspettare in fondo !!
Sabrina ci accoglie con la sua solita cortesia ma non mi sfugge il suo sguardo alquanto incuriosita.
I crostini con i pomodorini, l’antipasto rustico della casa e il giro spatzle è sempre ben gradito e lo strudel divino ma il mio tzigano si fa attirare anche dallo stinco di maiale al forno, così tra una chiacchera e l’altra arriva subito sera.
Sabrina come al solito è un’ottima padrona di casa ma ormai stiamo per lasciarla.
Dimenticavo di dirvi che il mio accompagnatore mi avvolge di attenzioni, mi accarezza con la sua voce calda e con mia grande sorpresa scopro che è andaluso di Granada ma vive a Tenerife nell’arcipelago delle Canarie dove tra l’altro Arona è gemellata. Salgo in macchina e lui si dirige con mio stupore verso la Rocca, quello che per me è sempre stato il balcone sulla città, fantastico è dir poco. In un’angolo vedo allestito un letto a baldacchino molto romantico con le tendine e per favore frenate le malizie … sto già per svenire, ma lui mi fa accomodare e tra l’altro compaiono anche una splendida bottiglia di vino e della frutta fresca.
Sono senza parole e non riesco più a stupirmi ma mentre cerco di pensare in cielo appaiono cascate di luce e fiori enormi … ebbene è riuscito a procurarsi dei fuochi artificiali, ma come diavolo avrà mai fatto???
La serata stavolta giunge al termine ma è ormai quasi l’alba quando il mio tzigano mi accompagna alla macchina e lì ci aspetta una sgradita sorpresa.
Ad attenderci c’è una squadra di polizia dell’ Interpool.
Lo tzigano viene condotto in caserma per accertamenti. E io stavolta vorrei svenire ma non ho il tempo di capire, la favola sta per finire oppure qualcosa mi dice che il tutto sta per incominciare.
Torno a casa ma ovviamente la mia mente ormai è paragonabile a un file di un pc … ansia, incertezza, curiosità e stupore mi si accavallano in testa e non riesco a capire più nulla.
La mattina decido di chiamare Giulio, un mio grande amico che fa l’avvocato e come al solito anche se molto incuriosito accetta anche stavolta di aiutarmi.
La storia sembra alquanto bizzarra ma 5 mesi prima lo tzigano ovvero Pedro Aldovar Carigno nato a Granada nel 1960, scopre per puro caso di aver avuto da una precedente relazione una figlia di 6 anni, Paloma.
La bimba ha una grossa malformazione cardiaca che dev’essere risolta al più presto e Pedro deve trovare la somma alquanto cospicua per l’intervento.
Così Alejandro e Savier gli propongono un furto su commissione di una nota collezione di diamanti e pietre preziose. La mostra dei gioielli si tiene in una nota gioielleria di Marbella sulla ricca costa spagnola e dopo aver disattivato l’allarme basta prelevare la collezione dall’ingresso secondario e nascondere il tutto in una carrozza per turisti e poi con molta calma farli transitare in una banca di Tenerife.
A bordo di un mega yatch un ricco imprenditore arabo discute gli ultimi dettagli per l’acquisizione della nota collezione e la giusta ricompensa per il trio.
La collezione è di proprietà di un facoltoso principe austriaco che lavora nel settore e come al solito ogni anno partecipa a questa mostra in cambio di molta pubblicità…e anche quest’anno è ben lieto di esporla nel solito posto.
Il colpo viene eseguito con maestria e ognuno ha la sua parte ma Pedro viene incastrato da un video e rintraccciato.
Due settimane dopo io e Giulio scagioniamo Pedro, il principe austriaco appena scopre l’accaduto dona l’intera cifra per l’intervento di Paloma e i gioielli vengono riconsegnati e io torno a salutare le mie amiche ad Arona.
Ormai l’autunno è alle porte e sul lungolago i fiori lasciano il posto alla rugiada e io sono pronta a partire per Arona, ma quella di Tenerife, e Paloma ormai si sta riprendendo alla grande dall’intervento e mi aspetta a Granada.
Mi stavo dimenticando di dirvi che rimarrò per un bel po’ alle Tenerife, sto arredando la nostra nuova casa, farò la moglie del mio tzigano e la madre di Paloma, presto le darò una sorellina e tornerò ad Arona per la prossima primavera quando ci saranno di nuovo i fiori.

Racconto di Adriana Rezzonico, concorso letterario 2013 de La Cascina