Riassunto canto 16 (XVI) del poema Orlando Furioso

Grifone, innamorato di Orrilige, donna crudele ed infedele, si allontana di notte dalla Terra Santa, senza dire nulla al fratello, con l’intenzione di sottrarre la donna amata al suo nuovo amante. La incontra a Damasco in compagnia di un cavaliere, altrettanto ingiusto, che con lei si sta dirigendo alla città per partecipare ad una giostra organizzata dal re di Damasco.
Orrilige convince però Grifone di essere giunta lì in compagnia di suo fratello, con il desiderio di poter incontrare lui; si dice quindi contenta di quell’incontro.
Grifone, vittima d’amore, entra in città in compagnia della donna e del nuovo amante di lei.

Re Agramante assalta la porta della città di Parigi che credeva sguarnita, trova invece un folto esercito guidato dalla stesso re Carlo. Inizia lo scontro tra le due fazioni e saranno molti i soldati saraceni che rimarranno morti sul campo.

Rodomonte intanto, giunto nella cerchia interna di mura della città di Parigi, fa strage del popolo inerme che, riconosciuto il feroce cavaliere, cerca invano di sfuggirgli. Il pagano è spietato, uccide senza alcuna pietà vecchi e bambini, donne e uomini, ricchi e poveri; dà infine fuoco a tutte le abitazioni e le percuote così da farle crollare.

Rinaldo, giunto infine a Parigi con i rinforzi inglesi, li incita a difendere la città, dicendo loro che potranno così salvare due principi, tra i quali lo stesso re Ottone d’Inghilterra, e anche molti altri re, marchesi.. così che il loro onore verrà riconosciuto non solo dai parigini, ma da tutti i popoli cristiani.
Se Parigi cadrà, dice loro, entro poco tempo anche le loro stesse isole saranno in pericolo; quella battaglia serve anche per la loro stessa salvezza.

Suona la carica e le schiere saracene vengono assalite all’improvviso.
Rinaldo lancia Baiardo al galoppo e si butta nel combattimento uccidendo tutti i cavalieri che incontra. Allo stesso tempo Zerbino guida al combattimento gli scozzesi e non uccide meno nemici di Rinaldo.
Il rumore della guerra è assordante. Il cielo viene oscurato dalla polvere sollevata dagli eserciti, dall’alito dei soldati e dal vapore rilasciato dal loro sudore. La terra si tinge di rosso ed è coperta di cadaveri.

L’esercito pagano subisce grosse perdite, molti scappano, ed iniza così a perdere terreno.
Vedendo il proprio esercito in fuga ed ormai ridotto alla metà, Ferraù si lancia al galoppo e raggiunge la prima linea del combattimento.

Re Agramante abbandona l’assedio alla porta, manda parte dell’esercito a difendere l’accampamento contro gli Irlandesi e guida la propria colonna, più della metà di tutto l’esercito, contro gli scozzesi. Questi cavalieri, visto il numero immenso di soldati che li assale, scappano lasciando indietro Zerbino, rimasto a piedi poiché gli era stato ucciso il cavallo.
Rinaldo blocca la fuga degli scozzesi, giunge in soccorso di Zerbino e conquista con le armi spazio sufficiente per consentirgli di salire su un nuovo destriero. Zerbino si lancia subito al combattimento contro la schiera di re Agramante.

Rinaldo lancia al galoppo Baiardo contro re Agramante stesso, lo colpisce e lo butta a terra insieme al cavallo.

Intanto, all’interno delle mura di Parigi, uno scudiero informa re Carlo della distruzione e della strage che sta compiendo un solo uomo nell’altra parte della città. Lo scudiero pensa che Rodomonte sia il demonio e crede quindi che Dio abbia abbandonato il proprio popolo.
Re Carlo si accorge delle fiamme che avvolgono parte della città e dei pianti e delle grida che da lì giungono; raccoglie intorno a sé i più valorosi cavalieri e si dirige contro il nemico saraceno.

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