Paolo e Francesca nel castello di Gradara

La stanza di FrancescaAmor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.

…noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.

Leggi il testo del canto 5 (V) dell’Inferno di Dante

Nel suggestivo castello di Gradara, a poca distanza dal mare Adriatico, è possibile rivivere il dramma amoroso raccontato da Dante Alighieri nel Canto V dell’Inferno. Nel secondo cerchio dell’Inferno, destinato ad accogliere i Lussuriosi, il sommo poeta vede due anime battute dalla bufera infernale che si muovono in coppia e le invita a raccontargli la loro storia. Sono Paolo Malatesta a Francesca da Rimini. Mentre la donna racconta, l’uomo piange: lei parla per entrambi, lui si addolora per entrambi, come fossero un unico corpo.

Lei era stata data in sposa dal padre, con l’inganno, a Giangiotto da Rimini, uomo potente ma deforme. Le era stato infatti presentato il fratello di lui, Paolo, senza dirle che sarebbe stato un matrimonio per procura ossia a nome e per conto del fratello Giangiotto.
Paolo, che aveva possedimenti nei pressi di Gradara, forse pentito per l’inganno a cui si era prestato, continuò a fare visita in segreto alla cognata Francesca.
Un giorno di Settembre dell’anno 1289, passò per una delle sue solite visite ma qualcuno avvisò Giangiotto, che fece solo finta di lasciare il castello per tornare subito all’interno attraverso un passaggio segreto.
Proprio nell’istante in cui i due innamorati si scambiavano un casto bacio, eccitati dalla lettura della storia di Lancillotto e Ginevra, il marito entro nella stanza. Accecato dalla gelosia estrasse subito la spada per vendicare il proprio onore. Paolo cercò di salvarsi passando dalla botola che si trova vicino alla porta ma, si dice, fu costretto a fermarsi a causa del vestito rimasto impigliato in un chiodo. Francesca si interpose tra i due uomini per cercare di salvare la persona amata ma Giangiotto non esitò ad infilzarli entrambi, uccidendoli.

Per maggiori informazioni: www.gradara.org

Il castello di Gradara

Splendida vista dal castello

Uscita da castello