Riassunto canto 46 (XLVI) del poema Orlando Furioso

La maga Melissa, che ha sempre a cuore la sorte di Ruggiero e Bradamante e per questo si tiene sempre informata delle loro avventure, vede che il cavaliere si è inoltrato all’interno di un fitto bosco ed è deciso a morire di fame. Decide quindi di intervenire subito in suo aiuto.
La donna va incontro a Leone, partito alla ricerca del cavaliere misterioso, e lo convince a seguirla per portare aiuto al miglior cavaliere di tutti i tempi, prima che sia troppo tardi e muoia.

La maga ed il giovane ritrovano in poco tempo Ruggiero. L’uomo è stremato dal digiuno, continua a piangere e a dolersi per la sua sorte. Leone gli si avvicina e convince il cavaliere a esporgli la ragione del suo dolore, dicendogli che c’è una soluzione per ogni problema e che farà di tutto per aiutarlo. Il cavaliere rivela così al figlio dell’imperatore di essere Ruggiero, gli racconta quindi la sua storia e conclude chiedendogli di essere contento per la sua morte, dal momento che è l’unico modo in cui la promessa di matrimonio tra lui e Bradamante può essere annullata.
Ascoltata la confessione dell’amico, Leone rimane come impietrito. Il futuro imperatore non vuole essere da meno di Ruggiero per cortesia, tanto vuole bene al cavaliere, gli comunica quindi subito che la sua identità non può cambiare il sentimento che prova per lui e dichiara infine la propria intenzione a rinunciare a Bradamante in suo favore. Leone rimprovera anche molto Ruggiero di aver preferito la morte al suo aiuto.
L’insistenza del giovane piega infine la volontà di Ruggiero, che abbandona così ogni proposito suicida.

Melissa ristora il cavaliere con cibo e vino. Leone recupera il destriero Frontino ed aiuta Ruggiero a risalire in sella. Si mettono infine tutti insieme in viaggio per tornare a Parigi.

A Parigi Ruggiero troverà ad aspettarlo una ambasciata bulgara, giunta in Francia per incoronarlo re e consegnargli il dominio dei loro territori.

Ruggiero, nascondendo la propria identità, si presenta al cospetto di Carlo Magno con le stesse insegne e la stessa sopraveste che aveva tenuto durante il combattimento contro Bradamante. Leone lo presenta quindi al re come colui che ha pieno diritto, stando a quanto dichiarava il bando, di ricevere per moglie la donna. Il giovane dichiara infine che quel cavaliere misterioso è disposto a sostenere con la spada ogni suo diritto acquisito.
Marfisa, in assenza del fratello, si prende carico dell’impresa e, mossa dall’ira, è anche pronta a passare subito dalle parole ai fatti. Leone non esita però oltre e toglie l’elmo al cavaliere misterioso, rivelandone così l’identità.
Riconosciuto Ruggiero, tutti corrono subito ad abbracciarlo.

Leone racconta le vicende del cavaliere, infine si rivolge ad Amone e non solo riesce a fargli cambiare opinione, ma anche a fargli chiedere perdono a Ruggiero, pregandolo di accettarlo come padre e suocero.
Saputa la notizia, Bradamante rischia quasi di morire per l’improvvisa gioia.

Gli ambasciatori bulgari si gettano ai piedi di Ruggiero, lo pregano di diventare il loro nuovo re e quindi di correre subito in loro aiuto contro l’imperatore Costantino. Il cavaliere accetta la corona; Leone, dal canto suo, si dichiara amico del popolo bulgaro e garantisce anche che nessuna guerra verrà più mossa contro loro dal suo esercito.

Le nozze vengono organizzate dallo stesso re Carlo e sono maestose. Giungono signori ed ambasciate da ogni parte del mondo per festeggiare gli sposi.

La maga Melissa si occupa di allestire la stanza matrimoniale e, sfruttando i suoi poteri magici, si impossessa del padiglione dell’imperatore Costantino, togliendoglielo di fatto da sopra la testa, e lo fa quindi trasportare a Parigi da alcuni demoni.
Cassandra, capace di prevedere il futuro, aveva ricamato quel padiglione duemila anni prima e l’aveva dato poi in dono al fratello Ettore. Cassandra aveva ritratto sul tessuto tutta la vita del cardinale Ippolito d’Este, discendente del fratello Ettore.
Guardano tutti con ammirazione le immagini ritratte sul padiglione, sebbene nessuno le comprenda, a parte Bradamante, istruita da Melissa nella tomba di Merlino, e Ruggiero, istruito dal mago Atlante in giovane età.

L’ultimo giorno dei festeggiamenti, nel momento del banchetto, dalla campagna si vede arrivare a cavallo un cavaliere vestito completamente di nero. Si tratta di Rodomonte. Il feroce guerriero, dopo che Bradamante gli aveva tolto le armi, aveva vissuto come un eremita per un anno, un mese ed un giorno, e terminata la sua punizione, subito si era poi riarmato ed avviato verso Parigi.
Rodomonte sfida Ruggiero a duello, dicendogli di voler dimostrare con le armi, di fronte a tutti, la sua infedeltà verso Agramante. Il cavaliere cristiano accetta subito la sfida dicendo di essere disposto a combattere contro chiunque lo chiami traditore.
Ruggiero indossa la corazza di Ettore e si mette al fianco la sua famosa spada Balisarda. La battaglia ha inizio.

Al primo scontro le lance vanno in mille pezzi ed i cavalli finiscono a terra. I cavalieri fanno rialzare i destrieri, impugnano le spade e subito tornano a combattere.
Il guerriero pagano non ha indosso la sua corazza realizzata con scaglie invulnerabili di drago, avendola lasciata appesa al monumento funebre in onore di Zerbino ed Isabella. In ogni caso, nessuna armatura incantata avrebbe potuto resistere alla spada Balisarda e Ruggiero riesce così in poco tempo a ferire in più punti l’avversario.
Rodomonte si accende d’ira, lancia lo scudo, impugna la propria spada con entrambe le mani e la scaglia con tutta la sua forza sulla testa dell’avversario. Ruggiero rimane stordito dal colpo ed il pagano ne approfitta per portare a segno anche un secondo ed un terzo colpo. Le spada di Rodomonte va infine in mille pezzi.
Il guerriero pagano rimane disarmato ma non per questo si ferma, afferra per il collo il cristiano e lo butta a terra. Ruggiero subito si rialza e torna a ferire l’avversario con la spada per poi farlo cadere da cavallo.
Rodomonte riesce infine a scagliarsi sull’avversario, ma è indebolito dalle ferite e Ruggiero è troppo abile nel combattimento corpo a corpo. Il valoroso cavaliere cristiano riesce infine a immobilizzare a terra l’avversario, tenendogli un pugnale puntato contro gli occhi.
Ruggiero chiede all’avversario di arrendersi. Il pagano, che teme di più il disonore della morte, non smette però di dibattersi, finché riesce a liberare un braccio e ad afferrare il proprio pugnale con l’intenzione di ferire il cristiano.
Ruggiero non esita oltre ed uccide Rodomonte.

PRO BONO MALUM – il male in cambio del bene

 < Riassunto capitolo 45