Riassunto canto 5 (V) del poema Orlando Furioso

La ragazza si chiama Dalinda ed era una cameriera di Ginevra, figlia del re di Scozia.

La ragazza racconta di essersi innamorata del duca d’Albania, Polinesso, e di avere passato in sua compagnia notti di passione nella camera della sua padrona, approfittando dell’assenza di lei, dopo aver fatto salire l’uomo dal balcone tramite una corda.
Il duca le aveva però confessato un giorno di avere un interesse anche per Ginevra e le aveva quindi chiesto di aiutarlo nei suoi intenti. Il suo scopo è quello di prendere in sposa la figlia del re, per godere i benefici di quel così vantaggioso matrimonio, pur mantenendo Dalinda come propria unica amante.

Spinta dall’amore verso il duca, la cameriera fa tutto quanto è possibile per rendere Ginevra amica di Polinesso, ma riesce ad ottenere però solo l’effetto contrario: più cerca di farglielo amare e più lei lo odia.
La donna è infatti già innamorata di un altro uomo, Ariodante, cavaliere tanto valoroso e già nelle grazie del re.

L’insuccesso dei propri propositi, fa sì che Polinesso cambi l’amore verso Ginevra in un profondo odio. Il duca d’Albania vuole quindi ora solo mettere discordia tra i due amanti e vuole diffamare la donna.
Fingendo di volere soddisfare una propria fantasia con il solo scopo di scordare Ginevra, convince Dalinda a travestirsi sempre da lei in occasione di ogni loro successivo incontro d’amore.
Polinesso chiede quindi ad Ariodante di non intralciare la sua storia d’amore. Il cavaliere si meraviglia della richiesta e per dimostrare quanto lei sia innamorato solo di lui, gli racconta le promesse da lei ricevute, sia scritte che a parole, di sposarlo appena possibile.
Polinesso sostiene a quel punto di aver ricevuto da lei ben altri trattamenti: di avere già vissuto con lei momenti di passione carnale, e di aver ricevuto anche la confessione di quanto sia invece di poco conto l’amore ricevuto da Ariodante.
Questo promette di abbandonare ogni intento amoroso se Polinesso riesce a dimostrargli quanto dichiara.

Il duca consiglia al rivale di appostarsi fuori della stanza di Ginevra e quella sera, come richiesto a Dalinda, si fa accogliere dalla cameriera nelle vesti della figlia del re.
Ariodante, temendo che il duca volesse solo tendergli un agguato, va all’appuntamento con il fratello Lurcanio, pur tenendolo lontano dal possibile spiacevole spettacolo. Il fratello però lo segue ugualmente.
Arriva Polinesso, Dalinda si mostra sul balcone, gli lancia la corda e lo fa salire. I due si abbracciano, si accarezzano e si baciano ben visti dai due fratelli, che, senza dubitare oltre, cadono appieno nella trappola del duca.

Ariodante, afflitto da ciò che vede, decide di togliersi la vita, ma il fratello lo ferma appena in tempo e gli consiglia di muovere la sua ira contro di lei, unica a meritare la morte.
Il cavaliere finge di abbandonare il gesto ma il giorno dopo però si allontana dal castello. Dopo alcuni giorni arriva un viandante, annuncia la morte di Ariodante, gettatosi in mare da uno dirupo, e comunicare a Ginevra le sue ultime parole: quel suo gesto era la conseguenza di ciò che aveva dovuto vedere.

Lurcanio, spinto dall’ira e dal dolore, accusa apertamente Ginevra di essere stata la causa di quella morte e racconta quindi al re ciò che aveva visto quella notte: l’incontro amoroso di lei con un uomo a lui sconosciuto.
Si dichiara quindi infine disposto a sostenere con le armi la propria accusa.

In Scozia la legge condanna  al rogo una donna accusata di essersi unita con un uomo che non è suo marito, se entro un mese nessun cavaliere prende le sue difese contro l’accusatore. Ginevra è quindi in pericolo di morte.

Il re, confidando nell’innocenza della figlia, ha promesso di dare in moglie Ginevra a chiunque vorrà e riuscirà a prendere le sue difese. Nessuno si è però ancora fatto vivo, tanto è il terrore che ognuno ha di Lurcanio.
Inizia anche ad indagare tra le cameriere per sapere se la foglia sia o meno colpevole. Dalinda, sapendo di essere in pericolo, scappa è corre ad informare Polinesso.
Il duca d’Albania fingendo di volerla mettere al sicuro, decide però di farla uccidere, così da eliminare ogni testimone del suo inganno.
L’arrivo di Rinaldo ha però messo in fuga i due assassini e l’ha salvata da morte certa.

Rinaldo, che aveva già prima deciso di prendere le difese della donna, ora è ancora più convinto e corre ancora più velocemente verso la città.
Giunto sul posto scopre che era da poco iniziato il combattimento tra Lurcanio ed un cavaliere sconosciuto, e nascosto dal suo elmo, che aveva deciso di combattere per l’innocenza di Ginevra.

Rinaldo giunge sul campo di battaglia, convince il re a fermare l’aspro combattimento e rende quindi evidente a tutti ciò che era realmente accaduto.
Per sostenere la propria accusa, sfida a duello Polinesso e lo sconfigge. Il duca d’Albania sul punto di morte confessa il proprio inganno.

Il re chiede infine al cavaliere misterioro di mostrare la sua identità, per essere premiato per il proprio valore mostrato e per le proprie buone intenzioni.

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