Riassunto canto 13 (XIII) del poema Orlando Furioso

La bellissima ragazza trovata da Orlando nella caverna racconta al paladino le proprie disavventure.

Si chiama Isabella, è saracena ed è figlia del re di Galizia (Maricoldo, ucciso in realtà per mano di Orlando, ma lei non lo sa). Il padre aveva organizzato una giostra ed erano giunti cavalieri da ogni parte del mondo per sfidarsi, tra i quali Zerbino, figlio del re di Scozia, del quale lei si innamorò subito. Zerbino ricambiava il sentimento e sapendo di non poterla avere in moglie dal padre di lei, a causa della loro diversa fede, organizzò il suo rapimento. Non potendo compiere l’opera di persona, poiché impegnato nella guerra in Frisia a fianco del padre, mandò per mare il suo fedele amico Odorico.
Durante il viaggio che l’avrebbe portata da Zerbino la nave incontrò però una tempesta. Odorico e Isabella si salvarono salendo su una scialuppa, insieme ad Almonio e Corebo, ed abbandonarono la nave. Raggiunta una spiaggia deserta, Odorico manda Almonio, fedele compagno di Zerbino, a prendere alcuni cavalli e confida a Corebo, suo fedele compagno, di essere acceso d’amore per la ragazza e che ha intenzione di possederla. Corebo vuol fermare l’amico, i due combattono e Corebo rimane ucciso.
Rimasti ormai soli, Oberdo, non riuscendo con le buone maniere, inizia ad usare la forza per possedere la donna. Arriva fortunatamente sul posto un gruppo di persone e lui è costretto a fuggire.
Isabella non ottiene però altro aiuto da loro, viene anzi imprigionata in quella caverna con l’intenzione di riuscire poi a venderla.

Terminato il racconto, entrano in quel momento nella caverna venti persone armate, Orlando gli lancia contro una immensa tavola e ne mette fuori gioco buona parte. Lega poi con una fune quelli che hanno ancora vita e li appende come cibo per i corvi ad un albero fuori dalla grotta. La vecchia fugge di corsa ed incontra infine un guerriero sulla riva di un fiume.

Orlando si allontana con Isabella ed i due proseguiranno insieme il viaggio finché non incontreranno un cavaliere che stava per essere portato in prigione.

Bradamante, tornata a Marsiglia per difendere la città dalle continue scorribande dei saraceni, non aveva più avuto notizie del suo amato Ruggiero dal giorno in cui aveva consegnato alla maga Melissa l’anello magico.
Quando Melissa le fa finalmente visita e Bradamante la vede arrivare sola, la donna teme per la vita del cavaliere. La maga le racconta però della trappola che il mago Atlante ha ancora una volta teso al cavaliere, e le chiede di partire subito per andare a salvarlo.
Le dice di andare nei pressi di quel castello incantato, di aspettare che il mago nelle sembianze di Ruggiero, per ingannare anche lei, le si avvicini e le ordina quindi di ucciderlo senza esitazione per porre fine ad ogni suo incantesimo.

Il viaggio insieme è una nuova occasione per parlare del valore della stirpe d’Este, che da lei e da Ruggiero avrà origine. Se nella tomba di Merlino la maga aveva presentato alla donna i suoi discendenti maschi, ora Bradamante vuole conoscere anche la sorte delle discendenti femmina.
Melissa, tra le numerose discendenti degne d’onore, colonne portanti di grandi famiglie nobili, parla subito di Isabella d’Este, figlia di Ercole I e moglie di Francesco II Gonzaga marchese di Mantova. Parla poi anche di Beatrice d’Este, sorella di Isabella e moglie di Ludovico Sforza, e di altre discendenti illustri, tra le quali anche Eleonora d’Aragona, madre di Ippolito, Alfonso ed Isabella.

Giunte infine nei pressi del castello incantato, Bradamante si separa dalla maga e prosegue oltre da sola.
Appena vede però Ruggiero combattere contro due giganti, si dimentica degli avvertimenti della maga ed anzi pensa che Melissa abbia in odio il cavaliere e lo voglia morto.
Il mago Atlante, con le sembianze di Ruggiero, le chiede aiuto e subito parte al galoppo inseguito dai due aggressori. Bradamante insegue l’amato ed non esita ad entrare nel castello, cadendo anch’essa in trappola.

Re Agramante nel frattempo raccoglie il proprio esercito per tirare le file in vista delle prossime azioni.

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