L’anima che si era tramutata in bestia,
fuggì via per la valle sibilando,
mentre l’altro le sputò dietro e riprese a parlare.
Quindi gli voltò le spalle appena riacquistate,
e disse all’altro: “Io voglio che Buoso corra,
come ho fatto io, a carponi, per questo sentiero”.
Così io vidi le anime dannate della settima bolgia mutare
e trasformarsi; e qui la novità della materia trattata
mi valga da scusa se la mia arte ha generato un poco di confusione.
E sebbene i miei occhi fossero un pò confusi
per quanto appena visto, e l’animo mio fosse smarrito,
i due dannati non mi poterono sfuggire alla vista,
così che io riuscii a riconoscere bene Puccio Sciancato;
che era l’unico, dei tre compagni
giunti prima presso di noi, che non era stato trasformato:
l’altro era Francesco Guercio dei Cavalcanti, quello la cui morte tu, Gaville, piangi.
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