LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi

Titolo: La ragazza nella nebbia
Autore: Donato Carrisi
Genere: Thriller
Pagine: 350
Editore: Longanesi
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In breve:
Lo avevano fatto accomodare nel suo ambulatorio. Aprendo la porta, Flores scorse subito la figura dell’uomo seduto su una delle due poltroncine posizionate di fronte alla scrivania ingombra di carte. Indossava un cappotto scuro di cachemire e aveva le spalle ricurve, sembrò non accorgersi nemmeno che era entrato qualcuno.
Flores appese il giaccone all’attaccapanni e si massaggiò le mani ancora intirizzite dal freddo. «Buonasera» disse dirigendosi verso il calorifero per assicurarsi che fosse acceso. In realtà era solo un pretesto per posizionarsi di fronte all’uomo e accertarsi delle sue condizioni ma, soprattutto, per comprendere il senso delle parole della Mayer.
Sotto il cappotto, Vogel vestiva in maniera elegante. Completo blu scuro, cravatta di seta azzurro polvere con piccoli motivi floreali, un fazzoletto giallo nel taschino della giacca, camicia bianca e gemelli d’oro rosa di forma ovale. Solo che il suo aspetto sembrava sgualcito, come se portasse quegli abiti da settimane.
Vogel sollevò per un attimo gli occhi su di lui, senza rispondere al saluto. Poi lo sguardo gli ricadde sulle mani adagiate in grembo.

Nella mente di Flores si concentravano decine di domande, ma sapeva di dover scegliere quelle giuste per iniziare. «Francamente non mi aspettavo di vederla ancora da queste parti, credevo che fosse rientrato già in città già da un pezzo dopo quello che è successo. Perché è tornato?»
L’agente speciale Vogel si passò lentamente le mani sui pantaloni, come a voler rimuovere una polvere inesistente. «Non lo so»
Non aggiunse altro e Flores si limitò ad annuire. «Capisco. E’ venuto da solo?»
«Sì» rispose Vogel e dalla sua espressione s’intuiva che non capiva bene il senso della domanda. « Sono da solo» ribadì.
«La sua presenza qui c’entra forse qualcosa con la storia della ragazza scomparsa?» azzardò Flores. «Perché mi pare di ricordare che lei non abbia più alcuna autorità sul caso.»
La frase sembrò risvegliare qualcosa nell’uomo che scosso da quello che a Flores parve un moto d’orgoglio, ribatté seccato: «Si può sapere perché mi state trattenendo? Che vuole da me la polizia? Perché non posso andarmene?»
Flores cercò di ricorrere a tutta la propria proverbiale pazienza. «Agente speciale Vogel, lei stanotte ha avuto un incidente.»
«Lo so anch’io» rispose l’altro, rabbioso.
«E viaggiava da solo, è esatto?»
«Gliel’ho appena detto.»
Intanto Flores aprì un cassetto della scrivania, prese un piccolo specchio e lo piazzò davanti a Vogel, che non sembrò farci caso. «E non ha riportato conseguenze. E’ illeso.»
«Sto bene, quante volte vuole chiedermelo?»
Lo psichiatra si sporse verso di lui. «Allora mi spieghi una cosa: Se lei è incolume, a chi appartiene il sangue che c’è sui suoi vestiti?»
Vogel improvvisamente non seppe cosa dire. La rabbia evaporò e i suoi occhi si posarono sullo specchio che Flores gli aveva messo davanti.
Solo così le vide…

Il libro:

È una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso.
Un banale incidente. L’uomo è praticamente illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e nemmeno come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: il poliziotto dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot.

Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese di soli sedici anni, Anna Lou Kastner, è misteriosamente scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel ha iniziato ad occuparsi di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un continuo crescendo, in un colossale caso mediatico.
Perché è questa la specialità dell’agente. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l’indagine grazie all’attenzione e alle pressioni del «pubblico a casa». Santificare la vittima e, alla fine, dare al pubblico ciò che vuole: un mostro da sbattere in galera.
La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro… E io le do quello che vuole.

Questo è il suo gioco e questa è la sua «firma». Perché ci vuole uno come lui, determinato e privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: tutta l’audience necessaria per arrivare ad una risoluzione.
Sono passati due mesi dall’inizio delle sue indagini. L’esito è stato disastroso e l’agente speciale è stato infine anche sollevato dal suo incarico. Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali: ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell’incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?
Il professor Flores ha il compito di accertare lo stato di incoscienza dell’uomo e provare a scoprire cosa gli sia veramente successo. L’unico possibilità che ha è ripercorrere tutta la storia dall’inizio, dal giorno in cui, due mesi prima, l’indagine ha avuto inizio…

La ragazza nella nebbia è davvero un ottimo thriller, breve ed intenso, con continui colpi di scena ed una suspense tenuta viva grazie anche ad una narrazione cinematografica, con continui salti spazio/temporali che creano un intreccio di storie davvero suggestivo e magnetico. Donato Carrisi sa come tenere il lettore incollato ai suoi libri.
Il romanzo risulta inoltre molto interessante anche per le continue lezioni di investigazione e considerazioni sulla relazione stretta che si instaura naturalmente tra ilo spiegamento di mezzi da parte delle autorità e l’impatto mediatico della vicenda sul pubblico a casa. Assolutamente consigliato!