ANNA di Niccolò Ammaniti

Titolo: Anna
Autore: Niccolò Ammaniti
Genere: Fantascienza
Pagine: 284
Editore: Einaudi
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In breve:
Anna correva sull’autostrada stringendo le cinghie dello zaino che le rimbalzava sulla schiena. Ogni tanto girava la testa.
I cani erano ancora lì. Uno dietro l’altro in fila indiana. Sei, sette. Un paio piú malconci si erano persi per strada, ma quello grosso, davanti, si avvicinava.
Due ore prima li aveva scorti in fondo a un campo bruciato apparire e sparire tra le rocce scure e i tronchi anneriti degli ulivi, ma non ci aveva dato peso.
Le era già capitato di essere seguita da branchi di cani selvatici, ti venivano dietro per un po’, poi si stancavano e se ne andavano per i fatti loro.
Ma quando non li aveva visti piú aveva tirato un sospiro. Si era fermata a bere l’acqua che le restava e aveva ripreso a camminare.
Marciando le piaceva contare. Contava quanti passi ci volevano per fare un chilometro, contava le macchine blu e quelle rosse, contava i cavalcavia.
Poi i cani erano riapparsi.
Erano creature disperate, alla deriva in un mare di cenere. Ne aveva incontrati tanti, con i buchi nel pelo, i grappoli di zecche che gli pendevano dalle orecchie, le costole di fuori. Si sbranavano per i resti di un coniglio. Gli incendi dell’estate avevano bruciato la pianura e c’era rimasto poco o niente da mangiare.
Superò una fila di automobili con i vetri sfondati. Erbacce e grano crescevano intorno alle carcasse coperte da uno strato di cenere.
Lo scirocco aveva spinto le fiamme fino al mare e aveva lasciato dietro di sé un deserto. La striscia di asfalto dell’A29, che univa Palermo a Mazara del Vallo, tagliava in due una distesa morta da cui si sollevavano gli spunzoni anneriti delle palme e qualche pennacchio di fumo. A sinistra, oltre i resti di Castellammare del Golfo, uno spicchio di mare grigio si impastava con il cielo. A destra una fila di colline basse e scure galleggiavano sulla pianura come isole lontane.
La carreggiata era ostruita da un camion rovesciato. Il rimorchio aveva disintegrato lo spartitraffico e lavandini, bidè, gabinetti e schegge di ceramica bianca erano sparsi per decine di metri. La ragazzina ci passò in mezzo.
La caviglia destra le faceva male. Ad Alcamo aveva aperto a pedate la porta di un alimentari.

Il libro:
Anno 2020. Il mondo è abitato esclusivamente da bambini. Tutti gli adulti sono morti a causa di un virus, chiamato “la Rossa”, che colpisce inesorabilmente chiunque superi la pubertà, provocando terribili pustole rosse, tosse e febbre.

A distanza di quattro anni dallo scoppio dell’epidemia, Anna, una ragazzina di 13-14 anni, cerca in qualche modo di sopravvivere in una Sicilia in rovina, devastata dalle conseguenze del morbo. Senza adulti, tutto il mondo è regredito rapidamente e la natura ha riconquistato inesorabile il suo predominio sulla terra.

Anna è coraggiosa e nonostante gli enormi dolori che ha già dovuto sopportare, non si lascia abbattere dall’enorme sfida rappresentata da un nuovo mondo deserto. Deve lottare per sopravvivere, per sé stessa e per il suo fratellino Astor di 4 anni. Per riuscirci si affida al “quaderno delle cose importanti”, scritto da sua madre prima di morire, ed al suo istinto. Nonostante sia tormentata dal dubbio del perché resistere di fronte ad una morte certa, per lei anche oramai prossima, non può comunque non aggrapparsi ad una filo di speranza. Inizia così a credere che al di là dello Stretto ci siano dei “Grandi” sopravvissuti alla malattia e si pone l’obiettivo di raggiungerli, sperando che possano aver trovato una cura al virus.
Come se non bastasse, un giorno, rientrando dalle sue escursioni per recuperare del cibo e cercare qualsiasi altra cosa possa tornare utile, Anna non trova più suo fratello ad aspettarla. La casa è sottosopra e la ragazza capisce così subito che è stato rapito.
La protagonista si mette subito in viaggio alla ricerca disperata di Astor. Lungo il suo cammino sarà affiancata da un cane maremmano, che deve prima combattere ma al quale salva poi la vita, e da Pietro, un ragazzino poco più grande di lei con cui instaura un rapporto speciale: il ragazzo l’attrae e la incuriosisce perché le fa provare emozioni mai sentite prima.

Riuscirà infine a recuperare suo fratello ma non sarà per lei ancora il momento di fermarsi. Spinta dalla paura provata per Astor e dalla speranza di potergli dare futuro diverso dal suo, deve rimettersi subito in viaggio per raggiungere il continente…

Di storie apocalittiche ambientate in un mondo futuro post catastrofe ce ne sono molte. Niccolò Ammaniti riesce a distinguersi proponendo una storia originale che ha come protagonisti unici i bambini.
Anna è un romanzo scritto molto bene e davvero coinvolgente. Lo scrittore romano riesce a suscitare nel lettore tenerezza e rispetto per Anna, per la sua tenacia, per le sue scoperte sull’amore e sulla vita, le sue attese e speranze. La sua scrittura ha un forte potere evocativo ed è capace di richiamare immagini nitide del mondo di devastazione e desolazione che fa da sfondo alla storia.

Ci è piaciuto molto in particolare il modo in cui sono raccontati l’intenso affetto che lega Anna al fratello Astor ed il legame di fedeltà che unisce sempre la protagonista al cane incrociato nel corso del suo viaggio.
Non ci è invece piaciuto molto il finale aperto. Ma è ovviamente gusto personale… e lascerebbe comunque anche sperare di un secondo capitolo…

Anna è un libro che consigliamo di leggere!