Assalto amoroso

Ricciardetto, fratello gemello di Bradamante ed a lei totalmente identico, racconta a Ruggiero la sua storia, le vicende che lo avevano portato ad essere condannato a morte.
La passione amorosa tra il giovane e Fiordispina viene raccontata con una maliziosa metafora militare.

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Non rumor di tamburi o suon di trombe
furon principio all’amoroso assalto,
ma baci ch’imitavan le colombe,
davan segno or di gire, or di fare alto.
Usammo altr’arme che saette o frombe.
Io senza scale in su la rocca salto
e lo stendardo piantovi di botto,
e la nimica mia mi caccio sotto.

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Non il rumore dei tamburi o lo squillo delle trombe
diedero il via all’assalto amoroso,
ma solo baci, ad imitare le colombe,
davano il segnale ora di avanzare ed ora di fare alt, di fermarsi.
Usammo tutt’altre armi che frecce o fionde.
Senza aver bisogno di scale salto infine sulla fortezza
ci pianto subito lo stendardo, la mia bandiera,
e la mia nemica sottometto (mi metto sotto).