TRE CADAVERI SOTTO LA NEVE di Franco Matteucci

Lupo Bianco non riusciva a capire se fosse a testa all’ingiù, all’insù o messo in orizzontale. Immaginò che a Valdiluce fosse scattato l’allarme e ripassò mentalmente quello che stava accadendo. Tutti conoscevano la zona della valanga, ma individuarlo sotto la neve era come trovare un ago nel pagliaio. Il rilevatore gps inserito dentro i suoi scarponi avrebbe funzionato? Nel dubbio, non poteva mollare: doveva scavare un tunnel che lo portasse fuori…

LA LUNA E I FALO’ di Cesare Pavese

C’è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a Canelli, a Barbaresco o in Alba. Qui non ci sono nato, è quasi certo; dove son nato non lo so; non c’è da queste parti una casa né un pezzo di terra né delle ossa ch‘io possa dire «Ecco cos’ero prima di nascere». Non so se vengo dalla collina o dalla valle, dai boschi o da una casa di balconi. La ragazza che mi ha lasciato sugli scalini del duomo di Alba, magari non veniva neanche dalla campagna, magari era la figlia dei padroni di un palazzo, oppure mi ci hanno portato in un cavagno da vendemmia due povere donne da Monticello, da Neive o perché no da Cravanzana. Chi può dire di che carne sono fatto? Ho girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le carni sono buone e si equivalgono, ma è per questo che uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perché la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione…

IL CACCIATORE DEL BUIO di Donato Carrisi

.. Poi lui le posò una mano sulla guancia e lei capì che era giunto il momento. Si staccò da lui, sicura che Giorgio si sarebbe chiesto il perchè, forse immaginando un ripensamento. Stava per dirgli quel “ti amo” che aveva trattenuto per tutta la giornata. Ma invece di badare a lei, Giorgio si voltò lentamente verso il parabrezza. Quel gesto la punse nell’orgoglio, come se improvvisamente lei non meritasse la sua totale attenzione. Avrebbe voluto chiedergli spiegazioni, ma si frenò. c’era stupore interrogativo nello sguardo di Giorgio. Allora anche Diana si voltò.
In piedi, davanti alcofano, c’era qualcuno. E li stava fissando.

MI SPOSO A NEW YORK di Cassandra Rocca

“I preparativi per le nozze ti stanno stressando troppo?”, chiese Clover. “Vuoi una mano?”.
Già. Le nozze. A volte stentava a ricordare di essere ufficialmente fidanzata da circa un mese…
“No, mancano ancora sei settimane ed è tutto sotto controllo. Il lato positivo di celebrare due matrimoni in uno è che l’altra coppia si occuperà di quasi tutti i dettagli al posto mio”. Liberty avvertì, più che sentire realmente, il borbottio indistinto di Clover, e le rivolse un’occhiata divertita. “E ora che c’è?”

IL BACIO DEL PANE di Carmine Abate

Il mare che si allontana, scintillante nella calura. La fiumara da risalire, gonfia di pietre luminose, i ruderi dei mulini, il bosco di lecci chiazzato del giallo delle ginestre e infine lo scroscio sempre più intenso: è così che Francesco e i suoi amici scoprono un’oasi di pace presso la cascata refrigerante del Giglietto, sopra il paese di Spillace, in Calabria. Il luglio è afoso, e i bagni nel laghetto, seguiti dai saporitissimi pranzi, sono il diversivo ideale per la piccola comitiva di ragazzi e ragazze nemmeno diciottenni, affamati di vita e di emozioni…

DOPO IL NERO DELLA NOTTE di Cristina Rava

Ardelia Spinola è il medico legale di un paesino ligure, Albenga, appassionata di gatti, con un innato senso investigativo e una forte diffidenza acquisita negli anni verso l’amore.

Quando Ludovico Dovretti, direttore di un importante biblioteca, viene trovato senza vita ucciso da un colpo di pistola, la protagonista, seguendo il proprio istinto, non si limiterà a fare l’autopsia. Come previsto dai suoi colleghi, l’indipendente e curiosa Ardelia seguirà infatti una propria pista ufficiosa e l’incontro accidentale, è proprio il caso di dire, con un uomo affascinante e bello che conosceva molto bene la vittima e ne condivideva le passioni, le permetterà di seguire quell’intuizione che infine svelerà un retroscena molto più buio e raccapricciante di quanto ci si potesse aspettare.
Ma Ardelia si può veramente fidare di quell’uomo intrigante entrato così all’improvviso nella sua vita? Tutto sembra troppo perfetto per essere vero…

ACQUA IN BOCCA di Camilleri Andrea e Lucarelli Carlo

Caro collega,
ti scrivo di mia iniziativa personale e senza che lo sappiano né il dirigente del mio ufficio né il questore, che, ti dico subito, non approverebbero, avendo un’ipotesi investigativa del tutto diversa sul caso in oggetto. Anzi, devo farti presente che le indagini che sto conducendo non solo non sono autorizzate, ma mi sono state espressamente vietate dai miei superiori. Quindi, se vorrai rispondermi negativamente, capirò e non ti disturberò oltre. Ti chiedo solo di tenere questa cosa per te e non farne parola con nessuno.
Se invece vorrai darmi una mano te ne sarò grata. Allego quindi la relazione di servizio della volante giunta sul posto e i primi accertamenti compiuti, più copia dei reperti in nostro possesso (qualcosa, sono sicura, ce l’hanno i cugini, visto che sul luogo sono arrivati anche i carabinieri).
Ti saluto e ti ringrazio, Grazia Negro
P.S. Però, se un pò ti conosco e se la tua fama corrisponde a verità, sono sicura che mi aiuterai…

DI IMPOSSIBILE NON C’E’ NIENTE di Andrea Vitali

Il mormorio che proveniva da sotto, dal giardinetto, era ben noto a suor Suprema. Era già ccaduto l’anno precedente e l’anno prima ancora. Quando nel cielo di settembre, ripulito dalla foschia che lo velava durante l’estate, le vaghe stelle dell’Orsa ricomparivano in tutto il loro splendore, l’animo poetico di Babbo Natale prendeva il sopravvento.

Bisognava convincerlo a smettere però, adesso. Nonche a lei desse fastidio. Ma c’era qualche ospite dal sonnomolto leggero e un caratterino da prendere con le molle di cui bisognava tener conto. La Befana, prima di tutti, che proprio l’anno precedente s’era lamentata con lei, chiedendole di far tacere quel vecchio trombone di Babbo Natale e finalmente convincerlo che ormai lui, lei, e tutti quelli come loro erano in pensione perchè nessuno al mondo ne aveva più bisogno.

IL PAESE DELLE MAREE di Amitav Ghosh

Kanai la notò nel momento stesso in cui mise piede sulla banchina affollata. Non si lasciò ingannare né dai capelli neri cortissimi, né dall’abbigliamento da ragazzo, calzoni di cotone sformati e maglietta bianca di qualche taglia in più. Zigzagando con sicurezza fra i venditori di cibarie e di tè che smerciavano la loro mercanzia lungo il binario, non perse d’occhio quella figura esile e aggraziata. Il viso lungo e sottile, la delicatezza dei lineamenti contrastavano con la severità del taglio dei capelli. Niente bindi sulla fronte, niente bracciali e braccialetti, ma al lobo dell’orecchio una piccola borchia d’argento luccicava sulla pelle scura e scurita dal sole.

IL FIUME DELL’OPPIO di Ghosh Amitav

Il sacrario di Deeti era nascosto in una roccia, nel punto in cui la costa occidentale e quella meridionale dell’isola collidevano formando la cupola battuta dal vento del Morne Brabant. Era un’anomali geologica – una grotta che il vento e l’acqua avevano scavato all’interno di uno sperone roccioso – e non ce n’era un’altra uguale nel monte. Più tardi Deeti avrebbe ribadito che non era stato il caso bensì il destino a condurla lì, perché l’esistenza di una simile cavità era inimmaginabile finché non ci si entrava.