Recanati, sulle tracce di Giacomo Leopardi

Così come un viaggio tra le vie e piazze di Lecco può facilmente trasformarsi in una dolce immersione nell’opera manzoniana I Promessi Sposi, capolavoro della letteratura italiana, muoversi per Recanati è un dolce naufragare nelle liriche di Giacomo Leopardi. Il Poeta nacque in questa bellissima cittadina adagiata sulle verdi colline delle Marche nell’anno 1798 e da essa trasse sempre ispirazione per molte delle sue opere.

Centro vitale della Recanati leopardiana è per certo la piazza Sabato del Villaggio, dedicata alla famosa lirica del Poeta marchiggiano, alla quale si arriva percorrendo la via intitolata all’autore stesso.

Piazza Sabato del villaggio

La casa natale di Giacomo Leopardi, oggi museo, ne definisce un lato. Al suo interno è possibile visitare la suggestiva e ricca biblioteca Leopardi: allestita soprattutto grazie all’opera di Monaldo, padre di Giacomo, fu luogo di studi del Poeta e dei fratelli sotto la guida attenta e affettuosa del genitore, fu il vero e proprio baricentro attorno al quale si realizzava quindi la vita di buona parte della famiglia.
Contiguo a palazzo Leopardi, il Centro Nazionale Studi Leopardiani fu costruito nel 1937 su iniziativa della famiglia del Poeta, al fine di “promuovere e favorire gli studi e le ricerche intorno alla vita ed alle opere di Giacomo Leopardi”. È oggi punto di riferimento costante per tutte le iniziative leopardiane, sia in Italia che nel mondo.

20150818_170659_HDRLa piazza è quindi delimitata a nord dalla Chiesa di Santa Maria di Montemorello, dove è conservato l’atto battesimale del poeta, e ad est dalla cosiddetta “casa di Silvia”, una lunga costruzione che in parte era abitata dalla famiglia di Teresa Fattorini che, morta giovanissima, fu immortalata da Giacomo nella famosa poesia A Silvia. Sul lato ovest esisteva invece, ora demolita, la casetta ove sedeva “su la scala a filar la vecchierella” mentre “i fanciulli gridando – su la piazzuola in frotta e qual e là saltando – fanno un lieto romore” (Il sabato del villaggio).

Altro punto vitale è poi certamente il colle dell’Infinito sul monte Tabor. Celebrato nell’idillio omonimo, era meta delle passeggiate di Giacomo che vi accedeva direttamente dal giardino di casa, passando attraverso l’orto del convento di Santo Stefano e lì usava soffermarsi per godere lo splendido vastissimo panorama, dal monte al mare.
Adiacente al colle dell’Infinito, il Convento di Santo Stefano è ora prestigiosa sede del Centro Mondiale della Poesia.

Infine, merita assolutamnte una visita anche la Chiesa di Sant’Agostino. Dal suo chiostro interno è visibile la torre resa celebre dalla poesia leopardiana Il passero solitario.

Per maggiori informazioni: www.giacomoleopardi.it

Monte dell'Infinito