UNO STRANO CASO PER IL COMMISSARIO CALLIGARIS di Alessandra Carnevali

Titolo: Uno strano caso per il commissario Calligaris
Autore: Alessandra Carnevali
Genere: Giallo
Pagine: 256
Editore: Newton Compton Editori
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In breve:
…Adalgisa aveva esordito così con l’incarico di nuovo commissario di Rivorosso Umbro, che poi era il luogo dove era nata quasi quarant’anni prima e dal quale se ne era andata da circa venti per studiare e per fare carriera in polizia.
Dopo la laurea in Giurisprudenza conquistata con bacio accademico e a tempo di record alla Sapienza di Roma, con una tesi dal titolo Associazione mafiosa: origini e ipotesi criminologhe e un concorso vinto a pieni voti, Adalgisa era diventata commissario prima di compiere trent’anni e per farsi le ossa aveva lavorato in luoghi dove la vita di un poliziotto ogni mattina è poco più di una scommessa. In certi sperduti paesi del napoletano, dove le leggi le fa la camorra e la polizia è solo un ospite scomodo e mal tollerato. Località il cui solo nome, a sentirlo pronunciare, fa tremare i polsi. Giugliano, Ercolano, Ottaviano, Somma Vesuviana, Acerra…
Si era fatta valere con inchieste coraggiose su malavitosi intoccabili, indagando le trame più nascoste e provocando la collusione di nomi eccellenti con i peggiori trafficanti e assassini. Per questo aveva ricevuto minacce e se l’era vista brutta almeno un paio di volte, faccia a faccia con la manovalanza armata di qualche boss infastidito dalle sue attenzioni.
Un giorno era stato ferita gravemente in un conflitto a fuoco con dei contrabbandieri di sigarette vicino al porto di Napoli, una pallottola le aveva attraversato un polmone, sfiorando l’aorta, ed era stata dieci giorni tra la vita e la morte. In quella sparatoria era rimasto ucciso l’agente scelto Gaetano Lo Cascio, un giovanotto di nemmeno trent’anni, suo autista e grande amico…

Il libro:
Adalgisa Calligaris ne ha fatta di strada dopo avere lasciato il suo paese natale. Ha accumulato successi: laurea a pieni voti, un importante concorso vinto ed il titolo di commissario ottenuto prima di compiere trent’anni. Ha dedicato la sua vita al lavoro, facendosi le ossa combattendo il crimine organizzato nei paesi del napoletano dove i criminali/malavitosi hanno un peso maggiore, dove il ruolo del poliziotto è più difficile e rischioso. Ha sopportato minacce e pericoli senza mai piegarsi, facendo sempre valere tutta la propria determinazione.
Dopo aver lottato tra la vita e la morte a causa di una ferita da proiettile rimediata durante una sparatoria in cui è morto un suo collega e caro amico Gaetano Lo Cascio, il commissario decide però di concedersi una pausa, facendo ritorno al suo paese natale, Rivorosso Umbro. E’ stata lontana per troppo tempo da sua mamma Rosaria, vedova del marito Pino da quando Adalgisa aveva dieci anni e rimasta di fatto definitivamente sola da quando la figlia ha lasciato il paesello. Adesso ha bisogno di riavvicinarsi alla sua famiglia, per evitare di dare preoccupazioni all’anziana madre.
Quale posto migliore di Rivorosso? Un posto decisamente tranquillo, di sicuro rispetto ai gironi infernali dove fino a pochi giorni prima aveva prestato servizio. Al massimo dovrà acciuffare qualche ladruncolo. E lei, donna dura, brusca, per niente bella ma con un’intelligenza imbattibile, non ne è certo spaventata. Adalgisa teme anzi di annoiarsi ed è questa noia, unita all’imbarazzo per il dover affrontare quel passato da adolescente secchiona, bruttina e isolata che aveva cercato di dimenticare, il prezzo più alto che sa di dover pagare per questa sua scelta.

E invece, a qualche ora dal suo insediamento, la tranquilla cittadina di provincia sperduta nella campagna umbra viene scossa dal rinvenimento di un cadavere. A trovarlo/farne la scoperta è Paolo Cortelli, idraulico trentacinquenne e marito fedifrago della parrucchiera del luogo. Il corpo è quello di Margot Cambiano, cittadina americana e ospite della Rosa e l’ortica, un centro per il benessere psicofisico frequentato da una ricca clientela internazionale.

È da là che iniziano le indagini, che però lentamente coinvolgeranno tutto il paese: prima l’idraulico, poi la moglie, l’amante, il gioielliere…
Ad aiutare Adalgisa c’è Carlo Petri, il medico legale, che ai tempi della scuola era stato il grande amore del futuro commissario. Il fascino di Carlo è capace di sconvolgere ancora ora la protagonista nel più profondo ed Adalgisa non potrà quindi esimersi dal confronto con lo scomodo passato.

Vincitore dell’edizione 2015 del premio Il Mio Esordio, considerato il più importante evento web dedicato allo scouting editoriale, il romanzo Uno strano caso per il commissario Calligaris è certamente scritto bene e si fa leggere molto volentieri, ma come Giallo ha un poco deluso (nella scheda di presentazione sul sito dell’editore viene definito addirittura Thriller… ma questa etichetta non è per noi proprio nemmeno da prendere in considerazione).
E’ innanzitutto necessario far scorrere un lungo cappello iniziale di presentazione dei diversi personaggi prima di arrivare finalmente al caso di omicidio. Per carità, è inevitabile per un libro che ci si aspetta sia il capostipite di una serie, ma risulta pesante la scelta di introdurre subito ogni singolo personaggio con uno o più aneddoti della loro vita che in alcuni casi risultano oltretutto difficili da inquadrare nella caratterizzazione che si vuole dare.
Il caso di omicidio, superata la curiosità iniziale, non risulta poi particolarmente coinvolgente. Le indagini non sono articolate ma si basano principalmente su una raccolta di deposizioni, via via sempre più veritiere e decisive. Quando le bugie iniziali vengono smascherate, viene meno tutto il mistero e l’incertezza da cui nasceva proprio la sopracitata curiosità iniziale. Da lì in poi il caso si incanala verso una sua rapida e più banale risoluzione.
Non ci è piaciuta infine anche l’apaticità, l’assenza di pàthos che avvolge gli omicidi. Le morti sono quasi trattati come semplici punti di passaggio necessari allo svolgimento della trama. Le vittime si riducono così a semplici indizi da fotografare e analizzare.