NON MI PIACI MA TI AMO di Cecile Bertod

«Vuoi tu, Sandy Price, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Thomas Clark per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?».
Piomba il silenzio tra gli astanti.
Un colpo di tosse inopportuno rimbalza dalle file in fondo.
Tutti gli sguardi sono puntati su di lei e la risposta non sembra poi così scontata.

LA SECONDA MEZZANOTTE di Antonio Scurati

A Venezia, la notte tra l’8 e il 9 novembre del 2072 il mare entrò in laguna dai varchi aperti lungo i litorali, attraverso i sottopassi alberghieri, superando i cordoni litoranei, rigurgitando i fiumi e sormontando, infine, le difese murarie. L’onda si franse contro la facciata di Palazzo Ducale…

NON SONO UN ASSASSINO di Francesco Caringella

Incontrai Giovanni il 3 dicembre 2014, alle sette e venti del mattino. Era un mercoledì.
Avevo ricevuto una sua telefonata alle cinque.
L’ultimo trillo era stato lacerante.
Con gli occhi ancora chiusi ero riuscito ad agguantare la cornetta.
Quella conversazione avrebbe cambiato la mia vita.

Giovanni era sì mattiniero, ma non fino al punto di essere in piedi all’alba. Qualcosa doveva aver scombussolato il copione metodico delle sue giornate. Qualcosa
di grave o, comunque, di molto strano…

L’ABBAZIA DEI CENTO DELITTI di Marcello Simoni

Sedeva in un angolo della stanza, all’unico tavolo presente. Le braccia ciondoloni, la testa piegata in avanti, il mento appoggiato sul ripiano. Dalla bocca socchiusa sporgeva la lingua, oltre il limite consentito. Era stata tirata fuori a forza e inchiodata con un pugnale sulla superficie di legno. Maledicendo la sorte, Maynard de Rocheblanche si avvicinò al cadavere per studiarlo alla luce della fiaccola. Non era la vista del macabro a turbarlo, ma il rammarico di essere giunto troppo tardi. Fino a poco prima, il monaco accasciato su quel tavolo custodiva un terribile segreto. Ora invece non poteva rivelargli più nulla, se non di essere morto nella sofferenza. Si fece il segno della croce, sfiorando con le dita la lama corta che celava sotto la tonaca. Se voleva comprendere, doveva mantenersi vigile…

SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE di Italo Calvino

Il romanzo comincia in una stazione ferroviaria, sbuffa una locomotiva, uno sfiatare di stantuffo copre l’apertura del capitolo, una nuvola di fumo nasconde parte del primo capoverso. Nell’odore di stazione passa una ventata d’odore di buffet della stazione. C’è qualcuno che sta guardando attraverso i vetri appannati, apre la porta a vetri del bar, tutto è nebbioso, anche dentro, come visto da occhi dì miope, oppure occhi irritati da granelli di carbone. Sono le pagine del libro a essere appannate come i vetri d’un vecchio treno, è sulle frasi che si posa la nuvola di fumo…

LE CITTA’ INVISIBILI di Italo Calvino

Non è detto che Kublai Kan creda a tutto quel che dice Marco Polo quando gli descrive le città visitate nelle sue ambascerie, ma certo l’imperatore dei tartari continua ad ascoltare il giovane veneziano con più curiosità e attenzione che ogni altro suo messo e esploratore. Nella vita degli imperatori c’è un momento, che segue all’orgoglio per l’ampiezza sterminata dei territori che abbiamo conquistato, alla malinconia e al sollievo di sapere ce presto rinunceremo a conoscerli e a comprenderli…

IL BARONE RAMPANTE di Italo Calvino

Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra villa d’Ombrosa, le finestre inquadravano i folti rami del grande elce del parco. Era mezzogiorno, e la nostra famiglia per vecchia tradizione sedeva a tavola a quell’ora, nonostante fosse già invalsa tra i nobili la moda, venuta dalla poco mattiniera Corte di Francia, d’andare a desinare a metà del pomeriggio. Tirava vento dal mare, ricordo, e si muovevano le foglie. Cosimo disse: – Ho detto che non voglio e non voglio! – e respinse il piatto di lumache. Mai s’era vista disubbidienza più grave…

IL VISCONTE DIMEZZATO di Italo Calvino

C’era una guerra contro i turchi. Il visconte Medardo di Terralba, mio zio, cavalcava per la pianura di Boemia diretto all’accampamento dei cristiani. Lo seguiva uno scudiero a nome Curzio.
Le cicogne volavano basse, in bianchi stormi traversando l’aria opaca e ferma.
– Perché tante cicogne? – chiese Medardo a Curzio, – dove volano?
Mio zio era nuovo arrivato, essendosi arruolato appena allora, per compiacere certi duchi nostri vicini impegnati in quella guerra. S’era munito d’un cavallo e d’uno scudiero all’ultimo castello in mano cristiana, e andava a presentarsi al quartiere imperiale…

IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO di Italo Calvino

Per arrivare fino in fondo al vicolo, i raggi del sole devono scendere diritti rasente le pareti fredde, tenute discoste a forza d’arcate che traversano la striscia di cielo azzurro carico.
Scendono diritti, i raggi del sole, giù per le finestre messe qua e là in disordine sui muri, e cespi di basilico e di origano piantati dentro pentole ai davanzali, e sottovesti stese appese a corde; fin giù al selciato, fatto a gradini e a ciottoli, con una cunetta in mezzo per l’orina dei muli…

SENILITA’ di Italo Svevo

Subito, con le prime parole che le rivolse, volle avvisarla che non intendeva compromettersi in una relazione troppo seria. Parlò cioè a un dipresso così: – T’amo molto e per il tuo bene desidero ci si metta d’accordo di andare molto cauti. – La parola era tanto prudente ch’era difficile di crederla detta per amore altrui, e un po’ più franca avrebbe dovuto suonare così: – Mi piaci molto, ma nella mia vita non potrai essere giammai più importante di un giocattolo. Ho altri doveri io, la mia carriera, la mia famiglia…