IL CAPPELLO DEL MARESCIALLO di Marco Ghizzoni

Il cappello del marescialloTitolo: Il cappello del maresciallo
Autore: Marco Ghizzoni
Genere: Noir
Pagine: 198
Editore: Guanda
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In breve:
Il becchino comunale Luigi « Bigio » Bertoletti non poteva credere ai suoi occhi: dopo aver messo sotto terra metà dei suoi amici di infanzia – e sì che aveva passato di poco le sessanta primavere – quella mattina di un lunedì di autunno incipiente si trovò davanti il cadavere del liutaio Antonio Arcari, sdraiato sul tavolo dell’agenzia di pompe funebri di suo cognato.
Avrebbe voluto esultare, ma si contenne e si fece un caffè.
Era lì per ricevere alcune indicazioni in merito alla sepoltura e per dare una mano all’anaffettivo parente che sarebbe potuto arrivare da un momento all’altro. Meglio darsi un contegno, poi, una volta solo, avrebbe potuto urlare a perdifiato.
Davanti a lui si apriva uno scenario di conquista insperato che gli dipinse in volto un’espressione nuova, cosa che non sfuggì al marito di sua sorella, Arturo Morselli, titolare dell’omonima agenzia funebre, che proprio allora entrò in ufficio portandosi dietro una nuvola di umidità e la sua inseparabile ventiquattrore di pelle nera consunta.
Morselli stava quasi per chiedere al cognato cosa avesse da essere così felice ma cambiò subito idea, non era nella sua natura interessarsi agli altri. Non ai vivi, almeno.

Il libro:
Boscobasso, un tranquillo borgo di poche anime in provincia di Cremona, è in subbuglio. Il famoso liutaio Antonio Arcari, un uomo integerrimo che ha contribuito a dare tanto lustro alla sperduta cittadina, è stato trovato morto in circostanze imbarazzanti: un infarto lo ha colto all’improvviso, mentre a notte fonda si trovava nei pressi della stazione. Per meglio dire, dietro alla stazione. Per essere più precisi, proprio nella zona frequentata dalle prostitute. Il cadavere viene rinvenuto di mattina presto dalla segretaria comunale, Gigliola Bittanti, con ancora i pantaloni abbassati.

La vita di Arcari era perfetta: successo, soldi… e un matrimonio da manuale con una bellissima donna, Edwige Dalmasso, desiderata da tutti gli uomini ed invidiata da tutte le donne. Il defunto diviene nel giro di poche ore solo una pratica da dover sbrigare: i primi si sentono subito liberi di farsi avanti per assecondare le proprie passioni, le altre non esitano un secondo di fronte alla possibilità di poter finalmente screditare la perfetta mogliettina.

Il mistero si infittisce sempre più quando si scopre che l’ex sindaco è sparito dalla sua tomba e contemporaneamente viene ritrovato un cadavere fatto a pezzi, e privo della testa, nei giardinetti comunali. La situazione sembra sfuggire dalle mani del maresciallo Bellomo e dei suoi due obbedienti sottoposti, Cannizzaro e Mancuso.

Gli eventi mettono completamente a nudo la vera essenza degli abitanti di Boscobasso, facendo crollare, come fosse un castello di carte, il delicato equilibrio della loro convivenza. Non viene risparmiato nessuno: dalla stessa Gigliola, zelante in tutto tranne che nel lavoro ed ossessionata dalle luci della ribalta, al ruvido macellaio milanista Primo Ruggeri; per non parlare del Villa, giornalista alla ricerca dello scoop della sua vita, del maldestro becchino, del sindaco farfallone, del maresciallo e della vedova stessa.
Mezzo paese viene colto dalla febbre dell’intrigo e l’indagine si complica; finché il maresciallo perderà, se non la testa, perlomeno il cappello…

Marco Ghizzoni propone una brillante commedia degli equivoci sul filone del giallo, tra inganni e raggiri degni della manzoniana notte degni imbrogli.

Un libro dal ritmo incalzante, grazie a repentini cambi di scena che creano nel lettore una continua suspense, obbligandolo a non abbandonare la lettura per non lasciare a metà una storia che coinvolge ed appassiona. Non mancano nemmeno episodi comico-grotteschi capaci di strappare anche più di un sorriso e rendere così la commedia ancora più piacevole.

Un libro assolutamente consigliato a tutti.. tranne agli amanti dei più seriosi libri gialli.

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